Ascoltare. Non ĆØ mica cosa semplice. Mettersi in modalitĆ ascolto senza interrompere, facendo fluire la conversazione e intervenire al momento giusto.
Lāascolto ĆØ una delle qualitĆ su cui chi fa UX Research deve diventare cintura nera, perĆ² diciamocelo, che anche nella vita di tutti i giorni saper ascoltare senza mettere davanti sempre il proprio ego e il secondo me ĆØ unāabilitĆ da allenare.
Durante il mese di ottobre ho dato una mano per il corso di Life Centered Design organizzato dal CIID di Astino. Individuate le aree di interesse relative alla popolazione anziana di Bergamo, 5 gruppi di studenti dovevano raccogliere dati tramite interviste, cogliere gli insights, trasformarli in prototipi, testarli con le persone intervistate e attraverso un processo di iterazione migliorare il prototipo. Nellāarticolo piĆ¹ sotto cāĆØ il resoconto dei progetti. Quello che mi interessa oggi ĆØ raccontare alcuni dettagli del processo, e un poā di dietro le quinte.
Per fare le interviste ci vuole polso, sangue freddo ed empatia
Ho partecipato ad alcune interviste, sia come semplice uditrice sia come traduttrice.
Le fatiche piĆ¹ grandi?
Mantenere la direzione.
Contenere lo storytelling dirompente delle persone intervistate che entusiaste della possibilitĆ di raccontare della propria vita in alcuni casi si abbandonavano a flussi di coscienza difficili da stoppare.In questo caso lāabilitĆ da UX Researcher sta nellāavere tatto e delicatezza per riportare lāintervistato alla domanda iniziale. In alcuni casi certo lasciar parlare puĆ² portare a dei risultati interessanti ma anche qua, sta sempre a chi conduce lāintervista riuscire a capire se sia il caso di proseguire o stoppare.
Stare nei tempi.
Questa ĆØ una conseguenza diretta della precedente. Non ĆØ solo una questione di tempistiche, ma anche di energie e di raccolta informazioni: ĆØ necessario ottimizzare anche questi aspetti, soprattutto se in programma ci sono piĆ¹ interviste.
Astenersi da bias personali. Non farsi influenzare da quelle che sono le credenze personali e mantenersi su un livello neutro per non condizionare e quindi inficiare le risposte.
Aggiungo anche una fatica personale, al di lĆ del fatto di dover switchare dallāinglese allāitaliano e vice versa, per le persone introverse (che ricordo non significa timide!) questo tipo di situazioni possono essere sfiancanti a livello di energia, ciĆ² non significa che si trovino a disagio, semplicemente che dopo una giornata di questo tipo abbiamo bisogno di drenare e riprenderci.
Il segreto per fare un poā di sana UX Research a modino?
Programmare lāintervista nel dettaglio: calcolare il tempo per ciascuna risposta e ovviamente inserire un poā di margine tenendo presente che rimanere al di sotto dei 60 minuti ĆØ ottimale ma non semplice.
Alec e Yase
Al di lĆ dellāesperienza coinvolgente di UX Design a cui ho partecipato, quello che mi porto a casa sono le connessioni nate da questo progetto.
Doverosa premessa.
Confesso che quando ho saputo che il CIID apriva a Bergamo, di primo acchito ho pensato fosse un errore.
Proprio qui dove gli stereotipi sui bergamaschi lavoratori abbondano, dove Bergamo ĆØ sempre la sorella sfigata di Brescia, la cittĆ a due passi da Milano o la cittĆ dove cāĆØ lāaeroporto BGY?
ComāĆØ possibile che una cosa cosƬ figa (giuro che sto cercando un sinonimo ma non lo trovo) apra qua? Quali menti illuminate si celano dietro questo incredibile arcano? Quali congiunzioni astrali han fatto sƬ che ad Astino si materializzi un luogo dove unicorni dellāInteraction Design giungono dal mondo intero?
Poi santo LinkedIn ha fatto il miracolo, ho conosciuto Simona Maschi, Ceo e Cofounder, anima pulsante, brillante e travolgente del CIID e ho capito che era tutto vero.
Lāaspetto che piĆ¹ mi affascina del CIID ĆØ lāapertura.
Mentale ma anche spaziale. Quando entri la luce ti avvolge e ti travolge, gli spazi sono inclusivi e si respira aria di futuro che ĆØ giĆ qui.
E ovviamente le persone che fanno il CIID e le connessioni che si creano. SarĆ che sto crescendo, sarĆ che ho vissuto per anni in una valle con una sola strada, sarĆ che ho voglia di andare oltre, ma sono queste connessioni, le relazioni che si instaurano e le sensazioni di benessere che ne derivano a darmi linfa vitale in questo periodo della mia vita.
A questo proposito mi farebbe piacere raccontarvi di Alec Davis e Yase Dudu che ho affiancato nellāintervista a nonna Lucia. Iniziamo con Alec.
3 domande per Alec, dalla California ad Astino.
Alec ĆØ originario di Pittsburgh, Pennsylvania. Ha trascorso 12 anni come Digital Product Designer in startup del settore tech a San Francisco. Intaglia il legno, ama andare in montagna e giocare a calcio: direi che Bergamo con le Orobie e lāAtalanta, sono un mix perfetto!
Caratteristica impossibile da non cogliere?
Ć sempre sorridente ed emana unāenergia super positiva. Hai presente le good vibes? Ecco, proprio quelle.
Cultural shock: What are three things that surprised you when you arrived in Bergamo?
Iām loving my life in Bergamo so far. The first few weeks took a bit of adjusting, particularly dealing with all of the bureaucracy of moving to a new place. Although Iām taking Italian lessons, my skills are still pretty basic. That said, dealing with the language gap has been easier than I thought, since many people here speak pretty good English! Lastly, I was especially impressed with how warm and open people have been, both within CIID and the Bergamo community in general.
About the Life-centered design project did you notice any differences in how aging is approached and experienced here in Bergamo compared to your home country?
I donāt want to generalize, since I only spoke with a few elderly people here, but compared to my perception of aging in the US, I was really amazed at how mentally and physically active most of the participants were. Aging can be a lonely experience, especially when people have lost their partners or donāt have children nearby. Of the people I spoke with, even locals in their late-80ās or 90ās were still socializing in community spaces, doing their own errands by bus and engaging in hobbies and local causes.
The biggest challenge in this project was guiding conversations to get the specific insights we were looking for. Many of our participants had beautiful stories to share, and as much as we wanted to just sit and enjoy, time constraints required us to steer them back toward our research topics. Time management was particularly tricky given the language barrier and the need to speak through an interpreter. That said, our fantastic interpreters (like Fabiola) were a huge help.
I will definitely take home many memories from this project, but one that stood out to me was listening to Nino (95) talk about his community organizing in Citta Alta. He is so dedicated to his city and his neighbors, and wants to make sure that it is still meeting locals' needs given the influx of tourism.
Last but not least: why do you want to become an Interaction Designer?
I feel so lucky to be in a field where I get to combine my love for people, problem solving and creativity. So far Iāve focused on digital products, but not every problem is fit for a digital solution. Iām hoping that my time at CIID will broaden my skillset to design better solutions for more types of design problems.
3 cose che mi porto a casa grazie ad Alec:
i bergamaschi parlano bene inglese. Giuro, questo per me ĆØ uno shock. Pronuncia alla Renzi;
i bergamaschi sanno essere calorosi e accoglienti: questo lo sapevo e sono felice della conferma. Un bergamasco del resto ĆØ come un diamante, una volta che ti diventa amico, lo ĆØ per sempre;
persone, soluzioni e creativitĆ : alla fine si parte sempre da qua, il voler creare qualcosa di utile per le persone.
Posso dire WOW?!?
Per approfondire i progetti e le iniziative del CIID, leggi lāarticolo qui sotto!
17 novembre
Oggi ĆØ la giornata internazionale della prematuritĆ e mentre esce Dagadet io sarĆ² allāOspedale Bolognini di Seriate insieme alla mia partner in crime Laura Rossi di H-Maps, la primaria della TIN Cristina Bellan e lāassociazione Insieme per Crescere a presentare la mappa che abbiamo progettato per i neo-genitori: da oggi infatti le mamme e i papĆ che si troveranno a dover varcare la porta della tin la riceveranno.
Ne sono davvero felice.
E orgogliosa.
āMa da queste profonde ferite usciranno farfalle libereā
Alda Merini
Un poā di date
Se siete a Bergamo e volete regalarvi un pomeriggio alternativo non ho 1 ma 3 date!
Ragazze Guastafeste - Le regine dei Tarocchi
Domenica 24 novembre al CaffĆØ Salotto di Gorle dalle 15.00 alle 18.00 saremo con Piano C allāinterno del Programma OFF de LāEreditĆ delle Donne.
Cosa faremo? Parleremo di Empowerment, Talenti e useremo i Tarocchi perā¦ portarli a galla e lavorarci sĆ¹.
Evento gratuito ma ĆØ necessaria la registrazione.
Storia di un Bagatto:
oramai lo conosci, vero?
Questo ĆØ il mio lab creativo con i Tarocchi.
Fa per te se vuoi conoscere la struttura del mazzo e sperimentare la lettura degli arcani maggiori.
sabato 30 novembre a Scanzorosciate 14.30-17.30
sabato 14 dicembre a Bergamo presso lo spazio di Playmat, sempre dalle 14.30 alle 17.30
Per info su iscrizioni, scrivimi!
E tiriamola una carta
E se parliamo di ascolto la Luna calza a pennello. Questo Arcano infatti ti invita a connetterti con la tua parte piĆ¹ profonda e a non aver paura di ascoltare la tua sensibilitĆ e le tue intuizioni. La Luna ĆØ la perfetta attivatrice del pensiero laterale per trovare soluzioni insolite e fa leva su empatia e abilitĆ emotive.
Il consiglio de La Luna:
connettiti con il tuo lato piĆ¹ selvaggio, connettiti alla natura, ascolta il tuo istino e lasciati guidare dallāintuizione.
Passaparola, o passa Dagadet!
Fabiola aka lāorobicacopy.
āØWorkshop con le carte, avviso speciale!
Organizzo lab personalizzati per eventi: cene, compleanni, addi al nubilato, pomeriggi alternativi e visto che Natale si avvicina, potete anche regalare dei buoni! Per info, scrivetemi.
š¶ Una canzone per la giornata di oggi? Believer degli Imagine Dragon
āØCose utili da sapere sul mio lavoro di Copywriter e UX Content Writer
Hai un sito e hai bisogno di rivedere i testi oppure vuoi āfarti il sitoā e non sai da che parte iniziare con i contenuti? Scrivimi che vediamo come posso esserti utile!
Vuoi leggere qualcosa di leggero e che ti dia qualche dritta CONCRETA per la tua comunicazione, che unisca scrittura e UX? CāĆØ il mio ebook che fa al caso tuo: Microcopy Mon Amour
Mi puoi ascoltare nel podcast di Donne a Righe: parlo di Copywriting e Ux Writing, passando dal sito dellāINPS fino ai tasti per la call to action.
Questa ĆØ nuova: hai bisogno di un aiuto con il tuo cv e portfolio?
Si lo so, ĆØ sempre un lavoro palloso ma ti posso dare una mano: lavoreremo sui contenuti, sul tono di voce e sul tuo racconto professionale. Che dici, lāaccendiamo? Scrivimi a norisfab@yahoo.itCaffettino?
Ogni tanto anche a me serve un poā di carica per trovare lāenergia a scrivere Dagadet: se ti va di darmi una mano puoi offrirmi un caffĆØ virtuale su Ko-fi!
Grazie a questa puntata ho scoperto:
- il CIID di Astino, sto giĆ spulciando i workshop;
- persone belle come Alec che intervistano persone belle come Nino;
- un nuovo podcast da ascoltare.
Che dire, grazie ā¤ļø