Prima lezione al master di Architettura dell’informazione:
per progettare bene bisogna intrecciare bisogni, risorse e obiettivi.
Parto dalla settimana scorsa e la mini vacanza che ho fatto.
L’obiettivo era staccare e trascorrere 5 giorni fuori dalle mura domestiche per preservare la salute psicofisica di madre.
Le risorse erano sì il budget economico ma anche l’energia giornaliera dei genitori.
I bisogni da soddisfare: di una duenne (tipo ascoltare Lucilla, correre a random, soggiornare al parcogiochi, tirare sassi), di un quasi undicenne (cosa facciamo? andiamo in appartamento? mangiamo? e via dicendo). I bisogni dei genitori: riuscire a mangiare in tranquillità e non smarrire la prole, posson bastare?
Un esempio per mettere a terra.
Avrei voluto visitare il castello di Miramare all’interno ma l’energia per tenere a bada la duenne che era scatenata e sopportare la fase “mica voglia” dell’undicenne ci ha fatto propendere per fare “solo” il giro dei giardini e risparmiare sul budget del biglietto di ingresso.
Questa triade (obiettivi, risorse e bisogni) ci ha permesso di avere dei limiti ben delineati per cui alla fine il tour dell’Istria è stata un’esperienza divertente ed entusiasmante per tutta la family.
Ecco, un’altra parola chiave è questa: LIMITE.
Avere un bordo che definisce il perimetro entro cui muoverci ci permette di restringere il campo e lavorare meglio per raggiungere i nostri obiettivi.
Sto parlando di vacanze o di lavoro?
La comunicazione professionale
Bisogni, obiettivi, risorse, mettili nell’ordine che vuoi, ma la sostanza non cambia: devi averli ben presente anche quando sei alle prese con la progettazione della tua comunicazione professionale.
Non basta chiedere a ChatGpt di scriverti la bio o i contenuti da pubblicare, oppure svegliarti la mattina e scrivere contenuti sulla scia dell’ispirazione perché è il giorno che DEVI uscire con qualcosa.
Il risultato di queste improvvisazioni è una profonda stanchezza, il ritrovarsi a essere in balia degli ultimi trend, degli algoritmi e perdi di vista quello che vuoi e quello di cui hai necessità tu per raccontarti.
Prima di tutto devi sapere in che direzione vuoi andare e come ci vuoi arrivare - possibilmente non stremata.
Scrivere e produrre contenuti è l’ultima cosa da fare.
Fermati, tira il fiato, fai un passo indietro e analizza la situazione dall’alto.
Dove vuoi andare con quello che stai raccontando?
Cosa vuoi far passare di te come professionista?
Come puoi essere utile alle persone che acquistano il tuo prodotto o servizio?
Come puoi far capire loro che sei la professionista giusta?
Sull’unicità ne ho parlato un paio di numeri fa, oggi vorrei concentrarmi sul come uscire dal pantano in cui ci si sente sdrenate dal dover per forza esserci sempre. Se questa stanchezza compare significa che è arrivato il momento di cambiare strategia per focalizzarsi al meglio sugli obiettivi, tenendo conto delle risorse (tra cui l’energia e il tempo!) e i bisogni (reali e concreti).
E allora facciamola questa magia, c’è Abracadabra.
ABRACADABRA
Origini etimologiche incerte, potrebbe derivare dall’aramaico Avrah KaDabra che significa “Io creerò come parlo”, Abracadabra è la parola senza traduzione più utilizzata al mondo.
Insomma, non c’è da stupirsi se l’abbia scelto come nome per la mia consulenza.
Perché diciamocelo, ultimamente la magia l’abbiamo persa, incastrate tra il logorio delle to do list e l’algoritmo che ci soffoca, alla costante ricerca del famigerato work life balance, per cui è semplice perdere di vista la nostra essenza di professioniste, il valore concreto che vogliamo portare con il nostro lavoro.
E ovviamente, come raccontarlo e le parole che vogliamo usare per farlo.
Abracadabra, nasce dalla stanchezza che io stessa ho sperimentato l’anno scorso: la fatica di raccontarsi, il sentirsi vulnerabili, la corazza dell’introversione che ti preserva dall’esporti.
Ma per chi è libera professionista la comunicazione è un asset imprescindibile per arrivare al cuore delle persone e… lavorare!
Se senti che questo è il momento giusto per fermarti e lavorare sulla tua comunicazione possiamo farlo insieme: scrivimi per una videochiamata gratuita, parleremo di come stai vivendo la tua comunicazione, cosa vorresti migliorare e potrai capire se Abracadabra ti può aiutare concretamente.
Abracadabra unisce UX Design, Design Thinking e Storytelling: sono 4 incontri + 1 di follow up a distanza di 2 mesi.
Durante gli incontri:
lavoriamo in concreto su quello che hai già (ma forse ancora non te ne rendi conto) e che vuoi raccontare di te professionalmente,
andiamo a sbloccare le paure legate al raccontarsi e i blocchi del “non ho nulla da dire”,
progettiamo la strategia che ti è più funzionale.
Fidati, ne scoprirai delle belle.
E tiriamola una carta
Con tutti questi ponti che ci fanno volare da una settimana all’altra, Il Carro che mette il turbo è la carta perfetta, portatrice di successi ma anche di viaggi.
Il consiglio:
affronta la sfida che ti si presenta con determinazione e senza paura, vai e prenditi il tuo successo.
Passaparola, o passa Dagadet!
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Organizzo lab personalizzati per eventi: cene, compleanni, addii al nubilato, pomeriggi alternativi ma anche per eventi di team building in azienda. Per info scrivetemi.
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CONSULENZA Ne ho parlato sopra ma te lo ricordo anche qua: ti posso aiutare a trovare la quadra strategica per il tuo racconto professionale. Non ne hai bisogno? Se hai qualche conoscenza libera professionista, feel free to share it!
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Sì lo so, è sempre un lavoro palloso ma ti posso dare una mano: lavoreremo sui contenuti, sul tono di voce e sul tuo racconto professionale.EVERGREEN Hai un sito e hai bisogno di rivedere i testi oppure vuoi “farti il sito” e non sai da che parte iniziare con i contenuti? Eccomi!
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🎙️Mi puoi ascoltare nel podcast di Donne a Righe: parlo di Copywriting e Ux Writing, passando dal sito dell’INPS fino ai tasti per la call to action.
Caffettino?
Ogni tanto anche a me serve un po’ di carica per trovare l’energia a scrivere Dagadet: se ti va di darmi una mano puoi offrirmi un caffè virtuale su Ko-fi!
Oggi ti ho letta tutta d’un fiato! Grazie perché usi sempre le parole giuste che mettono in fila i pensieri e le sensazioni che una persona ha provato o proverà! Sei rassicurante